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Ricordi dei World Games a pochi giorni dagli Europei

SALVAMENTO AGONISTICO  ·  Pubblicata il 01/09/2017

Dalla Polonia al Belgio, da un grandissimo evento a un altro appuntamento di notevole importanza. A un mese e mezzo di distanza dai World Games disputati a Breslavia, il nuoto per salvamento internazionale si appresta a vivere i Campionati Europei, al via domenica 3 settembre e in programma fino alla domenica successiva a Bruges (gare in vasca) e Ostend (gare oceaniche). Con la spedizione azzurra voleranno in Belgio anche quattro dei cinque atleti piemontesi che a luglio hanno preso parte ai Giochi Mondiali – Laura Pranzo (Centro Nuoto Nichelino), Federico Gilardi (Fiamme Oro/Rari Nantes Torino), Jacopo Musso (Rari Nantes Torino) e Sasha Andrea Bartolo (Swimming Club Alessandria) – e con loro ci saranno anche i tre junior Cristian Barbati (Rari Nantes Torino), Francesca Pasquino (Nuotatori Canavesani) e Andrea Allais (Libertas Nuoto Chivasso), impegnati nelle gare giovanili.

 

Per i primi quattro gli Europei saranno la conclusione agonistica di un'estate a dir poco intensa, nella quale hanno potuto respirare l'atmosfera e il fascino dei World Games. Evento che a livello tecnico ha l'importanza e il prestigio dei Mondiali ma reso ancor più speciale dalla cadenza quadriennale e dal fatto di riunire parecchi sport nella stessa città, al pari delle Olimpiadi. Per questo sono l'obiettivo di un'intera vita sportiva per tutti gli atleti che praticano una disciplina non compresa nel programma dei Giochi a cinque cerchi.

 

Per quanto riguarda il salvamento, l'edizione 2017 ha visto protagonisti ben cinque atleti piemontesi, perché oltre ai quattro già citati a Breslavia ha vestito la maglia azzurra anche Cristina Leanza, nuotatrice classe 1988 tesserata per l'Aquatica Torino. Soltanto la più giovane di loro – Laura, 22 anni a dicembre – vi aveva già partecipato, quattro anni fa a Cali, in Colombia. Per Cristina, Federico, Jacopo e Sasha si trattava invece dell'esordio. Per questi ultimi due, inoltre, i World Games sono stati anche la prima esperienza di altissimo livello con la maglia della nazionale, mentre gli altri tre l'avevano già indossata in occasione di Europei e Mondiali.

 

Non è facile descrivere a parole l'insieme di emozioni che ha accompagnato i cinque atleti piemontesi in questa trasferta breve quanto intensa, né le sensazioni con cui sono tornati a casa. Soddisfazione piena per alcuni, che tra medaglie, record e ottime prestazioni personali hanno raccolto il massimo; un po' di delusione, invece, per qualcun altro. Probabilmente, tutti hanno già cominciato il conto alla rovescia verso il 2021, anno dei prossimi Giochi Mondiali, dove provare a confermarsi o a raggiungere i traguardi che questa volta sono sfuggiti.

 

Vivere i World Games da atleta è un'esperienza travolgente. Le gare sono concentrate in due giornate nelle quali si rimane in piscina dal mattino presto fino alla sera tardi, con una sola pausa per pranzo e breve riposo. Nella notte si cerca di recuperare le energie per il giorno dopo e al termine della due giorni di gare si torna subito a casa. La spedizione azzurra del nuoto per salvamento è arrivata in Polonia mercoledì 19 luglio dopo un breve collegiale. Giovedì 20 è stato il giorno della cerimonia di apertura, venerdì 21 e sabato 22 si sono svolte le gare, domenica 23 luglio il gruppo è tornato in Italia.

 

Il villaggio di Breslavia accoglieva gli atleti di tutti gli sport proprio come alle Olimpiadi, in un clima di entusiasmo e curiosità; ci si conosce, si scambia qualche parola con altri ragazzi, magari sul pullman che collega il villaggio al luogo di gara. Ma come detto non c'è tempo libero, neanche per assistere ad altre discipline. Si cerca di catturare ogni attimo di questa “festa dello sport” e ci si concentra sulle proprie gare, provando a scacciare la tensione che non dà pace neanche agli atleti più esperti.

 

Ne hanno sentita parecchia specialmente all'inizio sia Jacopo Musso sia Sasha Bartolo, classe '93 e '94 rispettivamente, che fino a quel momento con la nazionale avevano partecipato soltanto a qualche meeting. I loro World Games sono iniziati con la cerimonia di apertura e con la sfilata per nazioni in uno stadio da 43mila spettatori. Uno spettacolo “magnifico e impressionante” l'hanno definito; per non dimenticarlo più si sono anche scattati un selfie al centro del campo, che ha giustamente spopolato sui social.

 

L'atmosfera del grande evento si respirava eccome anche sul bordo vasca, occupato dalle telecamere delle varie televisioni. Prima delle finali gli atleti erano presentati uno alla volta, più o meno come nelle manifestazioni internazionali del nuoto. “Magnifico e impressionante” è stato anche il titolo conquistato dalla 4x50 mista, per tre quarti piemontese con Jacopo, Sasha, Federico Gilardi e Andrea Vittorio Piroddi. L'ultima finale della rassegna, chiusa davanti a tutti in una corsia laterale dalla quale pochi si aspettavano sorprese.

 

“Una gara semplicemente perfetta” ricordano i tre, “eravamo carichi e siamo riusciti a dare tutto, pensando soltanto alla nostra prestazione e non alle altre squadre”. All'arrivo hanno trovato compagni e tecnici in piedi a battere le mani; e poi si sono ritrovati sul gradino più alto del podio a cantare l'inno nazionale, persino “accompagnati” dagli amici della staffetta tedesca.

 

A livello individuale Jacopo ha vinto due ori con un record del mondo (nei 100 manichino pinne e torpedo) e un primato dei campionati (nei 100 manichino pinne), realizzando in pieno – e anche al di là delle aspettative – il sogno con cui era partito. “La preparazione per quell'appuntamento è stata ottima” spiega, “e mi ha permesso di essere brillante nella gara singola e di recuperare in fretta tra una gara e l'altra”.

 

Pienamente soddisfatto anche Sasha, che tra tutti è colui che da meno tempo si è affacciato nel nuoto per salvamento. “Sapevo di non avere tempi da podio per le gare individuali, anche perché i 100 misti, la prova in cui mi sento più forte, era esclusa dal programma” afferma, “per questo i due quarti posti (nei 50 manichino e nei 200 ostacoli) e i tempi che ho fatto mi hanno dato grande carica per il futuro”.

 

Futuro che è già arrivato, perché tra pochissimo si torna “in pista” per gli Europei. Per questo motivo, al rientro dalla Polonia, dopo uno-due giorni al massimo di riposo i quattro piemontesi-azzurri hanno ripreso ad allenarsi, continuando senza interruzioni per tutto il mese di agosto. Qualcuno andrà a caccia di conferme, altri di “rivincite”.

 

Tra questi c'è Federico Gilardi, classe '91, che a Breslavia è arrivato due volte secondo (nei 200 ostacoli e nei 200 super lifesaver) ma che avrebbe voluto portare a casa almeno un titolo individuale oltre a quello di staffetta. Le settimane che hanno preceduto i Giochi sono state un periodo molto movimentato per lui, che dopo l'evento continentale si trasferirà a Roma per una nuova avventura – e una nuova vita sportiva e non solo – con le Fiamme Oro, gruppo per cui è già tesserato.

 

Agli Europei andrà in cerca di riscatto anche Laura Pranzo. Un problema alla schiena le ha impedito di allenarsi al meglio prima dei Giochi Mondiali, ma sperava ugualmente di raccogliere qualcosa in più. Quattro anni fa a Cali non era ancora maggiorenne; rimase colpita dalle strutture moderne e costruite apposta per l'occasione, dalla ricchezza e dalla povertà che in molti paesi dell'America del Sud convivono a breve distanza l'una dall'altra.

 

A Breslavia ha trovato un mondo molto più simile a quello italiano; ha raggiunto un quinto posto nei 100 manichino pinne e torpedo e due quarti posti in staffetta, a breve distanza dal podio. Questi li ha condivisi con Cristina Leanza, che con la medaglia di bronzo nei 50 manichino ha coronato una trasferta destinata a rimanere nel cuore e nella mente di tutti.

 

Tutti i convocati azzurri ai Campionati Europei a questo link